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venerdì 23 novembre 2012

Storia della Garbatella: La Villetta e lo sbarco americano a Roma



La prima bandera rossa. Foto di mio nonno
Durante il fascismo, la Villetta di via Passino, un piccolo vecchio casale della campagna romana, fu destinato alla casa del Fascio o casa Littoria.
Cos’era una casa del Fascio?
Lo statuto del Partito Nazionale Fascista (approvato con regio decreto del 20 dicembre 1929) recitava come segue: Il P.N.F. è costituito da Fasci di combattimento, che sono raggruppati in Federazioni provinciali. Il Fascio è l’organismo fondamentale, e deve raccogliere, intorno al Gagliardetto, gli italiani più sicuri per fedeltà, per onestà, per coraggio, per intelletto.
Nella revisione dello statuto del 20 novembre 1921 viene aggiunta l’indicazione seguente: In quelle località dove i fascisti raggiungono almeno il numero di 20 può costituirsi un Fascio. Le case del fascio, furono in campo architettonico l’espressione diretta del regime. La maggior parte delle case veniva realizzata con fondi provenienti da donazioni: generalmente si procedeva a riadattare vecchie strutture o a costruirne di nuove. Le case servivano per accogliere la sezione politica, ma soprattutto per fornire ai cittadini una serie di servizi: uffici e celebrazioni del partito, svago e ristoro, educazione fisica e culturale. Così, per tutto il ventennio, la Villetta, fu il riferimento nel quartiere Garbatella, dell’unico partito permesso allora.
sbarco ad Anzio

Il 4 giugno del 1944 gli americani, sbarcati ad Anzio nel mese di gennaio, entrarono finalmente a Roma.
Quel giorno, all'alba, l'esercito tedesco che a lungo aveva cinto in una morsa di terrore Roma, si ritirava silenziosamente. Purtroppo però qualche mese prima, per forzare la ritirata tedesca, gli americani bombardarono il quartiere Ostiense e la Garbatella,
I romani festanti e finalmente liberi dall’occupazione tedesca, uscirono nelle strade. Come gli altri quartieri della capitale, anche la Garbatella ebbe la sua “liberazione”.

L'immagine è stata scattata da mio nonno, è un’autoblinda che percorre il tratto di via delle Sette Chiese, quello dove oggi sorge la Circoscrizione Si noti, sullo sfondo, il retro della scuola Cesare Battisti e gli orti di guerra, che in quegli anni, sfamarono i romani.

Autoblinde guidate dai soldati Usa, passarono nelle vie del quartiere anche qui accolti dalla gente che usciva di corsa dai lotti per festeggiarli.

Scrive Gianni Rivolta nel numero del 25 aprile 2009 di Cara Garbatella:
“La sera del 4 giugno a Garbatella era tutta una festa, nelle case e nei cortili dei lotti si improvvisarono serate danzanti con orchestrine e giradischi. L’incubo dei nove mesi di occupazione tedesca era finito. Nell’aria si respirava qualcosa di nuovo, una nuova stagione di partecipazione, di libertà e di democrazia.
Nell’assalto alla “Villetta” non si sparò. Il Gruppo fascista “Mario Sonzini”, vista la mala parata, era già stato abbandonato dal fiduciario rionale e dalla responsabile del gruppo femminile, che avevano fiutato il pericolo. L’azione, armi in pugno, fu condotta da un gruppo di fuoco comandato da Libero Natalini e da Peppe Lombardi, dirigenti della Brigata, con Armando Bartolucci detto “il manciola”, Orlando Lombardi, i fratelli Coltellacci, Lamberto Cristiani e Augusto Mazzoni.”
La sezione della “Villetta” in seguito fu intitolata a Giuseppe Cinelli, comunista di Garbatella martire delle Fosse Ardeatine, dove aveva trovato la morte insieme al fratello maggiore Francesco.
La villetta come si presenta oggi
Le travagliate spezzettature della sinistra italiana, fanno ormai parte integrante della storia della Villetta. Quando il Pci fu diviso in Pds e Rifondazione, nel 1991, anche la Villetta fu divisa in due. Il piano terra fu destinato al Pds e il primo piano a Rifondazione Comunista, poi, un susseguirsi di sigle dei partiti della sinistra parlamentare.




 Lo storico edificio, è sede di molteplici eventi culturali, nello specifico, concerti, con un'attenzione particolare al jazz.






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