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300
La strada, bianca, accecante si dipana dietro di lei, intrisa dei passi percorsi. Si allarga davanti, ignota, immacolata. Ai lati gli alberi si piegano al passaggio, stormiscono le fronde alte al soffio del vento.
Venusia, non sa, non ricorda più perché sia lì.
Le è rimasta attaccata, incollata addosso da una sua vita passata una voglia di danzare.
Il suono di un flauto, dolcemente l'avvolge, non ne conosce la provenienza. Venusia si guarda attorno, ne cerca la fonte, la musica è tutta attorno a lei, proviene da lei, è dentro di lei.
Abbassa lo sguardo sul suo corpo, indossa un abito di tulle e scarpe da ballo.
Si sfiora la testa, i capelli raccolti in uno chignon.
Si gira su sé stessa, incerta sul percorso da prendere, le gambe, leggere si alzano e lei si libra come un fringello, leggera, poi dolcemente ricade sulle punte.
2500
Il cielo, denso come piombo fuso, ricopre la strada come un mantello protettivo e pesante.
Lascia filtrare una luce acquosa e fredda.
La ragazza dai capelli di fiamma, corre veloce. Un bosco fitto circonda la strada, deserta.
Non sa chi è. Non sa perchè sta correndo. In mano stringe un coltello arrugginito dalla lama smussata.
I capelli bagnati le si attaccano al volto, si volta continuamente, sa che deve correre, qualcuno o qualcosa la inseguono. Non ricorda.
Il sudore le incolla una maglietta sporca di fango al corpo acerbo d'adolescente.
Un odore forte, penetrante la circonda. E' l'odore della paura.
Il rumore secco di un ramo spezzato la fa voltare di scatto, corre e non rallenta ma serra più forte la mano attorno al coltello.
Respira a fatica, affannosamente, è troppo che corre.
Bruciano i muscoli al limite della tensione. Le labbra si muovono, non esce suono.
Le scarpe, inzaccherate di fango, appesantiscono i suoi passi.
5000
Il convoglio fischia frenando. Scintille infuocate illuminano il binario. L'aria è satura di afrori, di fiati pesanti, di sudore.
Popolo ammassato di manichini dagli occhi vuoti, sballottati da accelerazioni impazzite e frenate al cardiopalma.
Le porte si aprono nell'aria compressa. L'assassino entra, si siede nell'unico posto rimasto libero.
Nessuno sa, nessuno lo nota. Tiene bassi gli occhi, evita gli sguardi vitrei, indifferenti.
Furtivo, si guarda ai lati, muovendo soltanto le pupille, nessun muscolo del viso.
Stringe tra le mani una valigetta nera. Le mani coperte da maniche di lana troppo lunghe.
Si alza, urta di proposito un vecchio che ostruisce l'entrata. Quello si scansa e lo guarda infastidito, po, abbassa lo sguardo, ha visto un lampo nefasto in quegli occhi.
Le porte di aprono nell'aria compressa.
7000
Una farfalla dalle ali arancioni screziate di nero, volteggia sul capo della ballerina. Venusia la segue, alzandosi in piroette e salti aggraziati. Un profumo penetrante di zagare fende l'aria mescolandosi alla musica del flauto, l'ha portato la brezza di mare.
La gonna si solleva al ritmo delle gambe. Forbici che ritagliano l'aria.
Lontano uno scalpitio di zoccoli. Qualcuno si avvicina ma lei non smette, né si ferma. Non teme, strega, non teme bestia malvagia.
Una volpe dalla coda argentata fugge lontano, Venusia la segue danzando. La farfalla spargendo polvere d'oro segna la strada percorsa.
Venusia la ballerina non ricorda chi è ma sa che ha una missione da compiere.
Nel bosco incantato gli uccelli si sono svegliati e cantano seguendo la melodia del flauto.
Le fate hanno rubato le ali alle farfalle. Svolazzano tra le foglie lucide di rugiada spiando invisibili la ragazza dai piedi di piuma.
Venusia danza, Venusia insegue la sua missione.
8500
La ragazza dai capelli di fuoco, si è fermata. Assorbe aria come una spugna in una bacinella semi vuota. I polmoni si dilatano ma lei non ha più fiato per riempirli.
Ha paura, è piombata nel bosco e non ricorda nulla.
Le gambe graffiate dai rovi. Il sangue stilla dalle ferite, s'impasta al fango in un composto colloso e rossiccio.
Le nocche delle mani bianche, contratte. Il pugnale le ferisce il palmo della mano senza che lei se n'accorga.
Si è nascosta dietro un tronco secolare, all'ombra di una grande quercia. Aspetta che le gambe riprendano forza, i sensi all'erta. Non c'è rumore nella foresta terrificata. Non c'è vento, non c'è verso d'uccello, né stormir di foglie. Tutto è fermo, stagnante, in attesa, come la ragazza dai capelli di fuoco.
S'aggrappa al suo istinto forte, di sopravvivenza. Sa che qualcosa o qualcuno la sta inseguendo per ucciderla. Le gambe si muovono rapidissime sembra quasi sfiorare il suolo. Fiuta l'aria come una bestia braccata.
Bianco
Spariscono le immagini,celate da un foglio di carta, per un istante, un solo istante ogni incubo torna indietro e il tempo si ferma un poco per tornare da dove era venuto.
9000
L'assassino sale le scale, lento ma inesorabile, va verso l'uscita. La valigetta nera ondeggia nella mano al ritmo dei passi.
La gente lo scansa senza guardarlo, nessuno lo vede.
Un cappello da baseball gli copre la fronte, ne nasconde i capelli e metà del volto.
La bocca contratta nello sforzo dei sensi allertati.
Fiuta l'aria come una fiera affamata.
La cerca, con l'odorato, con lo sguardo, con l'udito. La cerca bramandola.
Eccitato dal futuro imminente, stringe il pugno della mano conficcandosi le unghie nel palmo, per sentirsi ancora più vivo.
Vita e morte racchiuse nel cerchio.
Un semaforo rosso. Una fermata, una manciata di secondi. La fatalità è in agguato nella giungla d'asfalto.
Rosso
Fermata, stop. China il capo il sole, arrossendo come amante alla luna crescente. Il sangue cola impastato dal fango.
9500
Un battito d'ali di farfalla può provocare un tornado? La ragazza sulle punte taglia e ritaglia l'aria.
Il flauto ha cessato di suonare. Le fate hanno inforcato le loro bacchette e la farfalla s'è posata stremata.
Venusia, la ballerina, per un breve attimo s'è fermata e ha raccolto un fiore, rosso sangue, l'ha appuntato sul petto con aria sognante. Mima un inchino alla volpe che la guarda da lontano aspettandola.
Le fate si sono fatte mute, non si palesano, ma seguono l'insolito corteo. Esse sanno, esse combatteranno.
Venusia non ricorda, avanza danzando nel silenzio, avanza, non ricorda ma sa di avere una missione da compiere.
Nero
La notte è calata. La tomba si sta per chiudere. La morte è buia e nera. Cala il sipario.
9550
La ragazza dai capelli di fuoco ne sente la presenza. La bestia avanza muta. Il rosso le brilla tra i capelli, lei alza il pugnale aspettando l'agguato imminente.
E' ferma, respira. Ultimo respiro? La fatalità è in agguato nella foresta buia.
Lei gira lentamente verso sinistra, le spalle coperte da un grosso tronco d'albero. Indirizza il pugnale verso uno schiocco di ramo spezzato.
Respira e inghiotte saliva densa. L'odore della paura, forte e acre la copre come un sudario di sudore vischioso.
Si abbassa lentamente, senza abbassare lo sguardo, raccoglie qualcosa a terra.
Un ramo sottile da usare come frusta. Stringe il pugnale arrugginito e conta, conta lentamente i passi della bestia che s'avvicina.
Bianco
Spariscono le immagini,celate da un foglio di carta, per un istante, un solo istante ogni incubo torna indietro e il tempo si ferma un poco per tornare da dove era venuto.
10000
Passi, diecimila ne ha contati. L'assassino ha trovato la preda. La giungla è diventata foresta.
Non si nasconde più, apre la valigetta e afferra l'arma.
10000 punti di vantaggio. E' arma bianca, E' lama affilata. L'affonda nell'aria sentendone il sibilo.
Annusa l'aria che cola attorno a lui come sangue rappresa. Stringe il pugno della mano conficcandosi le unghie nel palmo per calmare l'impazienza.
Un urlo fende la notte. Gli è sgorgato dalla gola affamata di bramosia, assetata di lei.
Le fate hanno gettato polvere grigia per occultare la vista.
Diecimila battiti d'ali di farfalla la spargono al vento. Venusia si è fermata, è giunta alla fine della missione. La volpe argentata ha scoperto le zanne.
Venusia danza, mima la morte.
Qualcuno stanotte deve morire, ella non sa, non ricorda ma sa che ha una missione da compiere: uccidere.
Diecimila battiti di cuore, li ha contati tutti la ragazza dai capelli di fuoco. La bestia è lì davanti a lei, ora sa, ora ricorda, le è già successo. Vita e morte racchiuse nel cerchio.
Venusia si libra nell'aria ritagliandola con la forza delle sue potenti cosce. Lo afferra alla gola e stringe, stringe fino a soffocarlo.
L'assassino accecato dalla polvere grigia, si contorce, tira fendenti a caso. Una fata cade morente, il fiore rosso sangue la ricopre pietoso.
Bianco
Spariscono le immagini,celate da un foglio di carta, per un istante, un solo istante ogni incubo torna indietro e il tempo si ferma un poco per tornare da dove era venuto.
Vita e morte racchiuse nel cerchio.
000
La strada, bianca, accecante si dipana dietro di lei, intrisa dei passi percorsi. Si allarga davanti, tutto è nuovo.
Nulla è nuovo.
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