Ippolito Caffi nebbia a Roma |
Entra, dalle finestre,
di una fredda alba,
lattiginosa luce e
lattiginosa luce e
odore d’umido.
La città Eterna
incartata da impalpabile nuvola.
Sottili lingue eteree,
negli stretti vicoli
ne preservano l’eternità.
La densa bruma nordica,
su,
per i Sette Colli,
si è fatta romana.
Sante aureole,
lasciate le oscure nicchie delle
basiliche,
illuminano la via.
E' giorno di pacificazione.
I sensi attutiti
dalla bambagia,
lasciano che sia l’animo a
percepire.
Gli umili e i potenti,
insieme,
in unica prospettiva.
Un campanile
lascia alle sue figlie
un messaggio.
Un rintocco attutito e acquoso
lo sparge nell’aria
ma solo l’orecchio attento
può percepirlo.
Nessun commento:
Posta un commento