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martedì 9 luglio 2013

Come nasce un'idea

Questa volta ci metto la faccia


Non sono molti coloro che scrivendo un libro, rivelano come è nata l'idea, il perché hanno scelto quel soggetto. Io, ho deciso di condividere quest'esperienza con voi, che mi leggete e seguite sul blog.
Il libro “Un Garbarror” è nato per caso, un giorno, dopo aver finito di leggere “Lasciami entrare” di John A. Lindqvist, romanzo molto particolare ambientato nel freddo clima di Stoccolma, dove una bambina apparentemente sola, si lega molto con un suo coetaneo, vicino di casa ma la bambina non è umana, bensì un vampiro con una storia molto travagliata alle spalle.
In quel periodo imperversava al cinema la saga di Twilight, in televisione andava in onda True blood. Ho pensato,  perchè non scriverla io una storia di vampiri. 
Da anni seguo un fumetto pubblicato da Bonelli: Dampyr.  Per molti la parola fumetto è riduttiva ma in questo caso, assicuro che è letteratura di genere. Sono storie molto ben costruite con una profonda conoscenza di autori e letteratura horror, alcune pescano in leggende locali, sparse per il mondo e riadattate nelle spiegazioni fantasiose degli autori. Dampyr è creatura nata da una donna umana e da un Maestro, un creatore di vampiri, il sangue di un Dampyr uccide all'istante le creature notturne
Perchè questo preambolo? Perchè molta ispirazione nella costruzione della storia, la debbo proprio alle loro sceneggiature, il mescolare fatti storici, personaggi esistiti con la fantasia. 
Ho approfondito molto l'argomento vampiri, storie antiche, leggende, letteratura, moltissima ricerca in internet. Ho meditato molto su un trattato di Emilio de' Rosignoli: “Io credo nei vampiri” edito dalla Gargoyle, quasi un'enciclopedia di vampirismo. 
Il soggetto era scelto, mancavano l'ambientazione e i personaggi.
Quale città ha così tanta storia da poterci pescare a piene mani? Roma, la mia città di nascita. 
Quale personaggio affiancare ad un vampiro, che non deve essere scontato ma calato nella normalità di un vivere presente?
Una vecchia signora, il personaggio che meno ci si aspetterebbe, molto romana, che parla in dialetto per sottolinearne l'appartenenza, che vive in un quartiere popolare e qui l'omaggio al mio quartiere di nascita. Un quartiere che ha la caratteristica di adattarsi bene come ambientazione per le sue specifiche costruzioni e decorazioni. Un luogo che conosco benissimo, sia nell'umanità che vi gravita, sia nei posti citati nel romanzo.
Non volevo una storia truculenta, non volevo sangue a piene mani ma una storia d'atmosfera gotica, un po' simile a quella che troviamo nei romanzi di Lovecraft, ti fanno restare incollati alle pagine ma non c'è mai nulla di raccapricciante, scritti così bene, che sei tu che metti l'orrore, lui te lo stimola soltanto.
La storia è partita così. Il libro però non è nato come tale, inizialmente faceva parte della serie di racconti.
Roma è ricchissima di spunti storici e di personaggi più o meno noti. Ne ho scelti alcuni, che fanno parte della storia della città, scegliendo non a caso la Porta Magica di piazza Vittorio e il suo costruttore.
La parte più difficile, è stata scegliere un titolo. Ne avevo una lista ma nessuno soddisfacente. Sono tornata al punto di partenza,  quel titolo che mi era salito nella mente, quando scrissi il primo racconto. Quale titolo è più azzeccato per inquadrare una storia di questo tipo? 
Un horror garbato alla Garbatella.
In resto è noia, correzioni, tagli di testo, riscrittura. Riletto così tante volte da saperne brani a memoria, alla fine non sai più se anche tu fai parte della storia, ma il punto finale è stato messo.
Lo dico così, per curiosità, ho anche dovuto studiare la grammatica romanesca per una corretta composizione delle frasi in dialetto.
Dietro le quinte perciò, c'è un immenso lavoro di ricerca e metabolizzazione dell'argomento.
Spero di aver suscitato  la vostra curiosità e se vorrete, potrete già leggerne le prime 30 pagine cliccando sul link sulla colonna di destra del blog, dove c'è la copertina in bella vista.
Una chicca al riguardo, neanche la copertina è stata scelta facile. Mi è venuto incontro il mio caro amico lottootto col fotografo ufficiale del suo blog: Simone, che ha realizzato un'immagine davvero pertinente, che incarta alla perfezione questa mia opera prima.

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