Il cenone, i cincin dai bicchieri scintillanti dal suono argentino e beneaugurate, gli abbracci, i balli, la musica assordante, la gente euforica e poi: i fuochi. Roboanti e rimbombanti, proiettano colori luminosi nel nero del cielo, rischiarano la notte e ammaliano gli occhi estasiati dal gioco pirotecnico.
E' felicità buttarsi alle spalle l'anno vecchierello che arranca sconsolato sul bastone e se ne va, odiato da tutti. Malattie, miserie, disgrazie, guerre, sono tutta colpa del vecchio avaro e arcigno anno.
Venga avanti il nuovo.
Happy new year lampeggiano le scritte auguranti, nella lingua internazionale. Che sia anno di gioia, prosperità, pace, abbondanza e ricchezza per tutti.
Si mangiano chilogrammi di lenticchie, portatrici di soldi e prosperità e poveri maiali senza zampone che arrancano sulle stampelle. Si consultano oroscopi, come oracoli di Delfi. Ogni segno allunga la sua linea nel futuro. Di che segno sei? La domanda si fa incalzante. Tutto positivo, anche se, quel Saturno a volte pesta i piedi al malcapitato di turno.
Un po' di pepe, ce lo vogliamo mettere nel nuovo anno?
Ci si è preparati per giorni all'evento. Vestiti da festa occhieggiavano nelle vetrine illuminate a giorno. Prelibatezze che mai ci potremmo permettere, tra champagne e caviale, per una volta troneggiano sulle tavole imbandite, ogni casa una reggia, ogni commensale, un re. Tra abbracci euforici alimentati anche dai tanti bicchieri, baci a profusione come polvere di zucchero a velo sul pandoro, ci prodighiamo a non pensare a quello che è stato.
Dalla tv un triste resoconto dell'anno: frane, alluvioni, incendi, guerre, politica spettacolo, fanno da sottofondo in alcune case al rumore festaiolo, nessuno però ci bada. Poi, si cambia canale con l'ennesimo presentatore che urla a squarciagola il conto alla rovescia. Le ballerine vestite al limite della decenza, che sculettano il trenino, una dietro l'altra. Pronti; Via! Volano i tappi, chi lo prende in faccia, avrà doppia fortuna e un occhio nero.
Auguri, auguri, auguri!
Un festeggiamento lungo, che avanza di ora in ora fino al rischiararsi del cielo, tra ebbrezze di gioia e alcol a profusione. Gli ultimi festaioli, s'avviano barcollando, con la scolatura nell'ennesima bottiglia di spumante che pizzica il palato.
Cosa resterà di tutto questo?
Una lunga fila di bottiglie vuote, di bicchieri marchiati dal rossetto, di mozziconi di sigaretta e dei ricchi premi e cotillon promessi dal veglione, per ultimo un feroce mal di testa da sbornia, vera o virtuale, perchè ormai l'anno nuovo è giunto e si riaprono le danze della vita: malattia, miseria, guerra e fame sono lì nell'angolo che aspettano di ghermirci, oggi saranno clementi è il primo dell'anno. Domani, ci si penserà, domani. E' tutta colpa di Saturno!
Buon Anno!
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